Cricca degli appalti, confiscati a Balducci case e denaro per 9 milioni

 

 

Tra i beni che non gli appartengono più anche la villa di Montepulciano e tre milioni depositati a Lussemburgo. Per i giudici ha proceduto «in modo sistematico e sfrontato all’arricchimento proprio» e si è difeso con «dichiarazioni sfacciatamente false»

 
Beni del valore di nove milioni sono stati confiscati ad Angelo Balducci, l’ex presidente del Consiglio superiore dei lavori pubblici ed ex «gentiluomo del Papa» che lo scorso 24 febbraio la Cassazione ha condannato per corruzione a tre anni e otto mesi. Vengono dunque acquisiti al patrimonio dello Stato la villa di Montepulciano e altre 26 unità immobiliari tra appartamenti di pregio e terreni situati nei Comuni di Roma, San Giorgio di Pesaro e Sappada (sulle Dolomiti in provincia di Belluno); due auto e una moto; più di tre milioni di euro depositati in Lussemburgo tramite una società fiduciaria; conti correnti, obbligazioni e quote societarie.
Le tangenti

Nel corso dell’inchiesta «Grandi eventi» sugli appalti per il G8, per i Mondiali di nuoto di Roma del 2009 e per le celebrazioni del 150° anniversario dell’unità d’Italia, gli specialisti del Gicef (Gruppo investigativo criminalità economico-finanziaria) del Nucleo tributario della Capitale hanno ricostruito le tangenti pagate dalle imprese edili «amiche», che nel tempo si sono aggiudicate commesse per 300 milioni, a cominciare dalle aziende del costruttore Diego Anemone, co-imputato di Balducci nei processi alla «cricca». Parte del denaro è finito nelle casse della Edelweiss Production, la ditta di famiglia che ha prodotto almeno cinque film («Gas» nel 2005, «Last minute Marocco» nel 2007, «C’è n’è per tutti», «Aspettando Godard» e «Io, Don Giovanni» nel 2009) in cui l’attore protagonista è stato Lorenzo Balducci, figlio dell’ex presidente del Consiglio superiore dei lavori pubblici. Ma le Fiamme gialle hanno dimostrato che Anemone, con le sue imprese edili, ha anche finanziato l’acquisto o la ristrutturazione di diversi immobili dell’ex «gentiluomo del Papa» e dei suoi congiunti, la moglie Rosanna Thau e i due figli (oltre Lorenzo, Filippo).

 
Angelo Balducci (Imagoeconomica)
Angelo Balducci (Imagoeconomica)
La stangata

Così l’ex grand commis dello Stato ha accumulato un patrimonio risultato poi sproporzionato rispetto ai redditi dichiarati. Per questo nel 2013 è scattato il sequestro ora trasformato in confisca. All’epoca la sezione misure di prevenzione del Tribunale aveva accordato i sigilli considerando Balducci «socialmente pericoloso»: l’imputato, avevano sottolineato i giudici, «risulta avere pervicacemente approfittato delle proprie funzioni apicali in seno alle amministrazioni, titolari di enormi poteri di spesa in ordine all’assegnazione di appalti pubblici, per procedere in modo sistematico e sfrontato all’arricchimento proprio, dei familiari e dei complici con i quali abitualmente operava… Si deve rilevare che le dichiarazioni difensive di Balducci sono sfacciatamente false e smentite obiettivamente dalle fonti di prova acquisite nei processi penali a suo carico, a conferma della pericolosità del proposto e della totale assenza di qualunque resipiscenza…».

 

Un pensiero su “Cricca degli appalti, confiscati a Balducci case e denaro per 9 milioni

  1. Finiremo per smettere di commentare per assuefazione, quanti balordi, povero mondo. L’italia non esiste più !!!!!!

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