Fusione, l’altra faccia della medaglia

M5S

 

 

Forse non tutti sanno che giovedì 29 settembre nella sala degli ex macelli a Montepulciano si è tenuto il terzo incontro pubblico per trattare l’argomento che tanto sta a cuore al PD locale: la fusione tra Montepulciano e Torrita di Siena. Noi, diligentemente, eravamo presenti.

Essendo dei curiosi cittadini abbiamo posto delle domande durante lo svolgimento dell’incontro:

1) Innanzitutto volevamo sapere se le due Amministrazioni avessero redatto un programma degli incontri con i cittadini dal quale emergessero gli argomenti che sarebbero stati trattati da ora e per i prossimi 2 anni. Riteniamo estremamente importante che i cittadini e le parti sociali interessate a partecipare al processo di Fusione (come è DOVEROSO che sia) possano per tempo prepararsi adeguatamente sull’argomento e rendere più proficuo il confronto. Non avendo avuto risposta, non ci resta che desumerne che il PD non ha minimamente pensato a redigere un cronoprogramma di massima degli argomenti da trattare nei confronti pubblici con i cittadini. Prendiamo atto che la logica dell’improvvisazione, che abbiamo così bene conosciuto nei consigli comunali, caratterizza anche la gestione degli incontri con la cittadinanza.

2) Abbiamo chiesto poi se le due amministrazioni coinvolte abbiano fatto, o intendano dare mandato, affinché sia svolto un serio e imparziale STUDIO DI FATTIBILITA’ da utilizzare come base di confronto con i cittadini. Anche in questo caso, nonostante siamo stoicamente rimasti fino alla conclusione dell’Assemblea pubblica, NESSUNO si è minimamente curato di darci una risposta.

Dobbiamo quindi dedurre che ad oggi non sia stato effettuato alcun studio di fattibilità e che non è previsto che ne sia fatto alcuno. D’altronde la L.R.T. 62/07, che regolamenta la disciplina referendaria, non obbliga i Comuni in processo di fusione a farne uno, e quindi perché sprecare le loro energie per dare ai cittadini e alle parti sociali gli strumenti per partecipare attivamente a tale processo? I nostri timori iniziali sono stati confermati dal loro modus operandi: l’idea della fusione nasce da una opportunità politica e non da una convenienza economica organizzativa dimostrata da un serio studio preliminare.

3) Per la terza domanda occorre fare una premessa ai più: Esiste, come abbiamo citato precedentemente, una legge Regionale che disciplina i referendum come quello che verrà fatto alla conclusione del processo di fusione. Da tale legge, ma basta anche andare sul sito della Regione, si può facilmente capire che la Ratifica dei Referendum per la costituzione di nuovi comuni SPETTA ALLA REGIONE, con proprie leggi, sentite le popolazioni interessate. Peccato che, per quello che riguarda la fusione, il concetto che emerge da tale legge è quello di considerare i due territori interessati come un’unica comunità e per tale motivo , nel conteggio dei voti, la Regione fa la somma totale e non separata dei voti delle due popolazioni. Inoltre a maggio di quest’anno è stata già presentata in Regione, con l’appoggio di molti consiglieri di opposizione, una richiesta di modifica delle norma per rendere più democratica la lettura dell’esito referendario. Tale proposta, ahimè è stata bocciata dalla maggioranza PD, segnale inequivocabile della indisponibilità, in Regione, a fare modifiche normative. Premesso ciò, va detto che il PD locale ha scritto una lettera di intenti per impegnare il Consiglio Comunale a concludere il processo di fusione SOLO A PATTO che la maggioranza di entrambi i Comuni sia d’accordo. La cosa amena è che, ad oggi, tale lettera sia stata approvata solo nel Consiglio Comunale di Montepulciano (qualcuno un giorno ci spiegherà il motivo per cui lo stesso non sia stato fatto a Torrita di Siena). Quello che noi abbiamo chiesto è cosa abbiano fatto e cosa pensino di fare concretamente per aggirare la legge regionale che regolamenta lo strumento referendario nel processo di fusione. Nessuna lettera o promessa, infatti, farà bypassare la legge. E noi, finché non vedremo una delibera, una deroga, o un documento ufficiale della Regione che ci assicuri la volontà di dare un maggior respiro democratico a questo processo, con il fine di tutelare i cittadini di Torrita di Siena, non ci faremo trarre in inganno dalle loro chiacchiere. Non abbiamo ricevuto risposta, hanno solamente ammesso l’esistenza di questo problema. Quindi siamo ancora fermi ai buoni propositi giuridicamente non sostenibili. Ricordiamo, a chi non abbia seguito la vicenda, che il Movimento 5 stelle ha espresso una posizione neutrale sull’argomento “fusione” in attesa che la Maggioranza argomentasse la bontà di tale iniziativa (tramite un’analisi tecnico economica che contenga dati oggettivi e non con le chiacchiere) e descrivesse nel dettaglio come intenderà portarla avanti. Questo perché la fusione può essere una cosa positiva ma anche negativa. Il risultato dipende da tanti fattori che devono necessariamente essere trattati in uno studio organico di dettaglio e nessuno, tranne il MoVimento 5 Stelle, ne ha mai fatto menzione.

Alla fine della fiera abbiamo avuto l’impressione di vivere la rivisitazione comica del noto film “Ricomincio da capo”, come nei precedenti incontri si è ripetuto il copione: autoincensamento dell’iniziativa, facendo paragoni insostenibili da chiunque abbia un minimo di onestà intellettuale; nessun dato tecnico oggettivo su cui confrontarsi; nessun programma realizzativo di dettaglio; nessuna risposta alle obiezioni sollevate, solo penose reazioni stizzite, tipiche di chi non è abituato al confronto nel merito e ad argomentare le proprie affermazioni, affiancate a puerili accuse di fare domande provocatorie.

Abbiamo dovuto assistere alla solita pantomima dei sostenitori del SI che in una apoteosi di autoaffermazione sono arrivati a dichiarare che i cittadini non capiscono cosa è bene per loro pertanto l’Amministrazione comunale e le istituzioni in genere, da buoni padri di famiglia devono “coraggiosamente” scegliere in contrasto con la volontà popolare (viva la democrazia!).

Abbiamo dovuto presenziare mentre ostentavano di avere una profonda conoscenza dell’argomento e mentre dichiaravano che, poiché non vedevano negatività nella fusione, dovevano essere i cittadini indecisi o quelli contrari a dover dimostrare le motivazioni che rendono sfavorevole tale fusione: triste quanto insensato tentativo di ribaltare i ruoli per manifesta incapacità di affrontare le criticità che il MoVimento 5 Stelle ed altri hanno fatto emergere.

Speriamo che questo “loop” si interrompa prima o poi, e che la maggioranza decida di affrontare seriamente l’argomento abbandonando il noto metodo dei proclami seguiti dal nulla. Non vorremmo venisse affibbiata anche a loro la patente di improvvisatori pressappochisti; ne uscirebbe fortemente danneggiata l’immagine dell’amministrazione di Torrita di Siena e di Montepulciano. L’impressione che abbiamo avuto è che l’obiettivo di quest’ultima sia quello di annoiare i cittadini, coinvolgendoli in serate inconcludenti così che la rassegnazione li conduca al disinteresse, la potente arma che potrebbe consentire all’amministrazione di sentirsi in diritto di fare ciò che vuole. Il Movimento 5 stelle di Montepulciano e Torrita di Siena vigileranno e con il massimo impegno lavoreranno affinché l’interesse del cittadino, e non quello delle sezioni di partito, sia messo al centro dell’azione politica.

Invitiamo i cittadini ad assistere allo svolgimento dei consigli comunali, in particolare del prossimo che si terrà il 5 ottobre a Montepulciano, in occasione del quale sarà nominata una Commissione Comunale Speciale che dovrebbe trattare l’argomento Fusione. Facciamo un appello fin da adesso affinché tutti i cittadini partecipino alle riunioni che ne seguiranno.

                                                                                                             F.to

     Stefano Bracciali, Mauro Bianchi e Michele Abram

MoVimento 5 Stelle di Torrita di Siena e Montepulciano